La biodiversità nel vigneto: è l’interazione tra gli elementi che fa la differenza per suolo e uva

Feb 10, 2021 | Non categorizzato

Perché si sente sempre più parlare, da parte dei vignaioli, di biodiversità in vigna? Rappresenta l’ennesima trovata per tirarsela un po’ o si sono resi conto che possono essere aiutati ad ottenere un ambiente e un vino più sani?

La biodiversità di un vigneto è definita come l’insieme di tutte le forme di vita presenti sulla superficie e nel suolo (piante, animali, microrganismi) fino ai geni delle varie entità viventi. Il suolo si caratterizza per una interazione intima e multipla tra la porzione minerale, organica, gassosa e gli organismi viventi.

Sia ben chiaro che non è una soluzione presa sulla base dell’immaginazione, del tipo, qua facciamo crescere un po’ di cerfoglio, in questo vigneto invece ci buttiamo un po’ di crepide e così via. Non scherziamo per favore.

Se per lavorazione del suolo intendiamo il rimescolare le sue particelle per migliorarne le caratteristiche, rendendole più stabili e favorendo la circolazione di aria e acqua, allora potremmo affermare che il migliore approccio possibile è la non lavorazione del terreno.

Ci sono dei parametri con cui è possibile misurare il livello di biodiversità nel vigneto:

  • Valutando la presenza di lombrichi e altri organismi presenti nel suolo;
  • Contando la tipologia di colonie di insetti nettariferi e la stima delle farfalle presenti;
  • Valutando le specie presenti negli inerbimenti dei filari e le caratteristiche intrinseche del suolo e delle piante.

La creazione di un ecosistema-vigneto il più possibile vario ed equilibrato può consentire di ridurre gli interventi agronomici necessari in termini di lavorazioni, concimazioni, gestione delle infestanti e difesa, preservando la qualità dei vini.

La biodiversità nei vigneti è, quindi, influenzata dalle condizioni del suolo, dal clima e dalle pratiche colturali adottate.
Le lavorazioni effettuate per la gestione del suolo, le concimazioni, la lotta ai parassiti, la circolazione dei mezzi agricoli si ripercuotono sulla quantità d’acqua e di elementi nutritivi a disposizione delle piante, con conseguenze dirette sui risultati in termini vegetativi e produttivi del vigneto.

Il terreno non è materiale inerte ma è ricco di abitanti, di reazioni fisiche, chimiche, microbiologiche che si influenzano a vicenda in cicli complessi. La flora ci racconta quanta e quale diversità sia presente, ci dà informazioni sulla struttura del suolo e sui legami che ci sono con gli ambienti naturali circostanti e ci dice quale sia la storia che lega il vigneto con il territorio nel quale si trova.

Una tecnica particolarmente efficace per aumentare la biodiversità in vigna è il sovescio perché permette di conservare un sano equilibrio tra gli organismi del suolo e di aumentare la sostanza organica dello stesso.

I vantaggi del sovescio sono numerosi:

  • ha un bassissimo impatto ambientale;
  • migliora la sostanza organica e l’humus del terreno, la struttura e la porosità del suolo;
  • protegge il suolo e trattiene l’acqua;
  • permette alle radici delle piante di crescere più in profondità nel terreno;
  • facilita il controllo delle erbe infestanti;
  • può sostituire letame e concimi;
  • contribuisce a portare in superficie i microelementi (ferro, boro, cloro, manganese, ecc.);
  • aumenta la biodiversità e favorisce la presenza degli insetti utili.

Non si tratta di una tecnica agricola che fa tanto amarcord, ma di un contributo alla più naturale attività biologica della vite, influenzandone la capacità di assorbimento e di penetrazione radicale, che si riflette sulla qualità finale delle uve. La presenza di piante nettarifere inoltre potrebbe essere una buona soluzione, perché forniscono agli insetti “buoni” gli alimenti necessari ad aumentare la loro capacità di combattere la presenza di insetti dannosi.

Conclusioni

È fondamentale tutelare e preservare la biodiversità di un vigneto, ovvero l’insieme di tutte le forme di vita (piante, animali, micro organismi) che rendono vivo il suolo e ne aumentano fortemente la resilienza nei confronti degli agenti esterni (clima e uomo).

La conservazione e l’aumento della biodiversità nei vigneti potrebbe rappresentare un vantaggio per l’azienda, sia dal punto di vista agronomico che da quello economico e d’immagine. Tale approccio permetterà anche di migliorare il patrimonio del territorio e della società in cui quell’azienda opera.

Ogni azienda vinicola, secondo la nostra interpretazione, dovrebbe definire e integrare tali pratiche di valutazione nella gestione dei propri vigneti, per stimolare l’adozione di strumenti volti al miglioramento della biodiversità in un percorso continuo di innovazione e sviluppo sostenibile.